Chattare Il potere di una frase
Pubblicato da David in Storie di Chat · Mercoledì 08 Ott 2014
Tags: chat, parole e comunicazione, chattare, comunicare in chat, come iniziare un discorso in chat
Tags: chat, parole e comunicazione, chattare, comunicare in chat, come iniziare un discorso in chat
Sempre più nelle chat, uomini e donne si rapportano partendo con domande scontate e banali:
"m o f?"
"Come ti chiami?"
"Anni?"
"Dove vivi?"
"Sei fidanzata/sposato?"
"Ti va in pvt ?"
Direte cosa c'è di male nel formulare queste domande, nulla se queste sono parte di un dialogo, e non l'inizio o il "punto di arrivo" dello stesso!
E' chiaro che chi si rapporta da subito così, non è in cerca di amicizia, ma non si rende conto che svilisce subito il contatto, rivelando una sorta di materialità e banalità nel rapportarsi con l'altro/a.
Una frase molto bella e poco usata è:
"parlami di te, del tuo vivere la in questi tempi"
che racchiude in un modo meno freddo anche alcune domande che vengono riportate in alto.
In una presentazione, prima di fare domande mostriamo noi chi siamo:
"ciao sono Silvia, ho 25 anni e oltre al lavoro/studio, mi piace sciare/musica/ballare/leggere.
cerco amici/una ragazza/un ragazzo/ con cui avere affinità di interessi e un dialogo sereno senza limitazioni sui temi da discutere"
E' solo un esempio, ma in chi è più sensibile, sarà come aprire una porta dolcemente invece di sbatterla con prepotenza come sempre più spesso accade.
Non si tratta di ostentare una sicurezza che non c'è, e nemmeno di celare le nostre intenzioni e cosa cerchiamo in chat, quanto di non far sentire l'altro/a sotto esame e lente d'ingrandimento...dove la risposta sbagliata farà chiudere "la mai iniziata" conversazione.
Sesso, età, provenienza, status affettivo sono dati richiesti da un'agenzia matrimoniale, non certo da chi entra in una chat incontri per fare nuove amicizie, o con la speranza di trovare chi potrà in un futuro far parte della sua vita.
La solitudine e l'insuccesso relazionale partono sempre più da "paletti" che soprattutto nel virtuale, non dovrebbero esserci.
Le distanze si annullano, l' età ha un suo peso ma a meno che non si parli di minori, un adulto è tale per la maturità che viene espressa nel modo di ragionare, porsi, relazionarsi con il prossimo.
"Come ti chiami?"
"Anni?"
"Dove vivi?"
"Sei fidanzata/sposato?"
"Ti va in pvt ?"
Direte cosa c'è di male nel formulare queste domande, nulla se queste sono parte di un dialogo, e non l'inizio o il "punto di arrivo" dello stesso!
E' chiaro che chi si rapporta da subito così, non è in cerca di amicizia, ma non si rende conto che svilisce subito il contatto, rivelando una sorta di materialità e banalità nel rapportarsi con l'altro/a.
Una frase molto bella e poco usata è:
"parlami di te, del tuo vivere la in questi tempi"
che racchiude in un modo meno freddo anche alcune domande che vengono riportate in alto.
In una presentazione, prima di fare domande mostriamo noi chi siamo:
"ciao sono Silvia, ho 25 anni e oltre al lavoro/studio, mi piace sciare/musica/ballare/leggere.
cerco amici/una ragazza/un ragazzo/ con cui avere affinità di interessi e un dialogo sereno senza limitazioni sui temi da discutere"
E' solo un esempio, ma in chi è più sensibile, sarà come aprire una porta dolcemente invece di sbatterla con prepotenza come sempre più spesso accade.
Non si tratta di ostentare una sicurezza che non c'è, e nemmeno di celare le nostre intenzioni e cosa cerchiamo in chat, quanto di non far sentire l'altro/a sotto esame e lente d'ingrandimento...dove la risposta sbagliata farà chiudere "la mai iniziata" conversazione.
Sesso, età, provenienza, status affettivo sono dati richiesti da un'agenzia matrimoniale, non certo da chi entra in una chat incontri per fare nuove amicizie, o con la speranza di trovare chi potrà in un futuro far parte della sua vita.
La solitudine e l'insuccesso relazionale partono sempre più da "paletti" che soprattutto nel virtuale, non dovrebbero esserci.
Le distanze si annullano, l' età ha un suo peso ma a meno che non si parli di minori, un adulto è tale per la maturità che viene espressa nel modo di ragionare, porsi, relazionarsi con il prossimo.
Chattare Il Potere Di Una Frase
Se il mondo rema verso dialoghi da sms su banalità riciclate giorno dopo giorno al bar, non è adeguandosi ad una "non comunicazione" che costruiremo amicizie, amori ma anche semplici conoscenze.
Una banalità tira l'altra per una sera, forse due, ma chi è fuori dal coro (o gregge se preferite) già dalla prima sera vi avrà inesorabilmente "marchiato".
La chat non permette (webcam e microfono esclusi) di vedersi negli occhi e di sentire il tono della voce con cui vengono formulate le domande, ma anche le risposte.
Le faccine possono far capire più o meno lo spirito con cui stiamo rispondendo, ma è quello che scriviamo e come...a far segno nell'altro/a.
Certe persone vi annoiano, pensate di non annoiare usando le stesse terminologie e tecniche di comunicazione?
Costa tanto pensare per un attimo di non avere uno schermo davanti, ma una persona che come noi non sa cosa aspettarsi e troverà?
Se vi sembrano banalità, dovreste vedere dopo un'intera giornata in una chat, quante persone pongano tutte nella stessa medesima seguenza domande e risposte...altro che robot, qui siano diventati un eco che si rigenera dal nulla!
Se ogni individuo è diverso realmente dall'altro, oltre che nei gesti saranno le sue parole (scritte o pronunciate) a renderlo riconoscibile in mezzo a migliaia di cloni.
(David D.)
(David D.)-
(David D.)-
Fonti di questo articolo:
- David D.: https://www.dwchatta.com
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